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I Matematici

Ulisse Dini e Giovanni Sansone

Ulisse Dini (nato a Pisa il 14 novembre 1845 - scomparso a Pisa il 28 ottobre 1918); si laureò a Pisa nel 1864, dove ebbe come maestri Enrico Betti e Ottaviano Mossotti, che subito ne riconobbero il grande valore. Dopo un anno di perfezionamento a Parigi, nel 1866, a soli 21 anni, fu nominato professore di geodesia all'Università di Pisa, passando in seguito all'insegnamento dell'Analisi Matematica. Dal 1900 alla morte fu direttore della Scuola normale superiore. Dal 1882 al 1892 fu deputato al parlamento italiano per il collegio di Pisa, e nel 1892 fu eletto senatore del Regno. Ricevette la laurea honoris causa da diverse università; fu socio dell'Accademia nazionale dei Lincei (1882) e membro della Società italiana delle scienze detta dei XL.

In un primo periodo, fino circa al 1871, la sua attività fu dedicata alla geometria differenziale; in un secondo più importante periodo, Dini diede una sistemazione definitiva ai fondamenti dell'analisi (nella scia di A.-L. Cauchy e K. Weierstrass) e concluse indagini profonde e originali sulle serie, sull'integrazione di funzioni di variabile complessa, sull'integrazione dell'equazione di Laplace, e particolarmente sulla sviluppabilità in serie di funzioni arbitrariamente date in un intervallo.

Tra le sue opere si ricordano ''Fondamenti per la teorica delle funzioni di variabili reali'', del 1878 e ``Lezioni di analisi infinitesimale'' del 1907-1915.

 

Giovanni Sansone (nato a Porto Empedocle, il 24 maggio 1888, scomparso a Firenze, 13 ottobre 1979) fu allievo della Scuola Normale Superiore di Pisa dal 1906 al 1910, anno in cui conseguì la laurea in matematica con una tesi della quale era relatore Luigi Bianchi.

Sansone fu docente di matematica presso varie scuole ed università. Vincitore di concorso insegnò presso l'Istituto Tecnico Galilei di Firenze dal 1913.(7)

Sansone è stato anche Croce al merito durante la prima guerra mondiale.

In particolare è stato titolare della cattedra di Analisi Matematica presso la Facoltà di Scienze dell'Università di Firenze dal 1927 al 1958, anno del suo fuori-ruolo. Nel 1978, nei suoi 90 anni, gli fu conferita la cittadinanza onoraria di Firenze e la laurea (honoris causa) in Ingegneria. Altre lauree e riconoscimenti sono ricordati nella memoria citata di Roberto Conti ([4]).

Egli inoltre fu docente di matematica presso la Scuola Normale Superiore dal 1947 al 1949; nel 1957 fu presidente dell'Associazione Normalisti. A Firenze fu Preside della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali; Presidente del Comitato per la Matematica del Comitato Nazionale delle Ricerche; membro del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione; Presidente dell'Unione Matematica Italiana; Direttore del C.I.M.E.

In un primo periodo si interessò di Geometria differenziale (sulle orme di Luigi Bianchi); successivamente la sua produzione scientifica ha spaziato in Teoria dei Numeri (l'ultimo suo lavoro è uscito postumo alla sua morte), ha lavorato sulle Funzioni Speciali, sulla rappresentazione analitica delle funzioni; ha dato una sistemazione ai fondamenti delle Equazioni Differenziali Ordinarie (anche attraverso monografie tradotte fra l'altro in russo ed in giapponese).

Si laureano con lui, tra gli altri, oltre a Roberto Conti, Giorgio Sestini, Luigi Merli, Enrico Magenes, Domenico Caligo, Luigi Gatteschi, Demore Quilghini, Paolo Santoro, Ilio Galligani e Carlo Pucci, matematici che sulle sue orme hanno dedicate numerose energie al miglioramento della organizzazione della comunità matematica italiana. Il lavoro citato di Roberto Conti dà una articolata e completa esposizione della vita e delle Opere.


7 In tale Istituto era stato alunno anche Vito Volterra, il futuro creatore del C.N.R.

 

Ultimo aggiornamento

25.03.2022

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